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Continuo a chiedermi cos’è l’amore ma ho una tal confusione dentro che ostacola ogni mio pensiero…

Non so nemmeno il motivo per cui sto scrivendo. E’ un periodo davvero buio per me. Tutto è cominciato per caso un anno e mezzo fa, a giugno, quando mi sono venuti fuori gli attacchi di panico. I primi giorni mi sono spaventata non sapendo cosa fossero poi con l’aiuto dei miei genitori mi sono affidata alle cure di un neurologo che attraverso una cura farmacologica mi ha permesso di "tornare a vivere". Gli attacchi di panico nn sono più tornati e di questo ne ero veramente felice. Improvvisamente a giugno del 2008, un anno dopo gli attacchi di panico, il mondo mi è crollato addosso. Una sera, dopo aver fatto l’amore col mio fidanzato, ci siamo addormentati sul letto di casa sua. Proprio come nei film il mio cervello ha iniziato a viaggiare attraverso degli interrogativi esistenziali: Sarà lui l’uomo della mia vita? ma lo amo veramente? ma lo merito? ecc… questo mi ha portato in confusione tant’è che non riuscivo a star ferma quella sera, mi sentivo agitata, nervosa, irritata con un fortissimo bruciore allo stomaco. Mi sono detta: bè dai vai a dormire a casa tua e poi domani mattina sarà tutto come sempre. E invece no! il giorno dopo è stato tutto ancora peggio e non ho saputo fermare il vortice di pensieri che mi hanno portato alla depressione. Lo stesso neurologo che mi aveva curato durante gli attacchi di panico mi ha diagnosticato un primo stadio di depressione in quanto non volevo vedere nessuno, mangiare, volevo solo dormire per non pensare. Intanto i pensieri mi deprimevano, mi buttavano giù, mi straziavano cuore e cervello. Ho tentato anche di buttare all’aria la mia tesi che avrei discusso di lì a un mese, ma i miei genitori mi hanno aiutato e anche un pò gli psicofarmaci. I pensieri se ne sono andati per tutta l’estate… quando mi sono trovata a dover decidere cosa fare se continuare o meno l’università sono tornati i dubbi, le incertezze, i mal di stomaco, l’ansia e l’angoscia. E’ da dicembre che la mia vita non va avanti anzi… sembra fermarsi mentre il resto del mondo continua a scorrere. Intanto mia sorella si sta separando e forse tornerà a casa. E intanto continuo a chiedermi cos’è l’amore e perchè sento il bisogno di stare con il mio attuale ragazzo ma ho una tal confusione dentro che ostacola ogni mio pensiero. E’ l’uomo che ho sempre desisderato e non voglio farmelo sfuggire di mano ma voglio ritrovare la tranquillità persa. Magari vorrei anche capire cosa voglio fare da grande perchè ora che continuo l’università mi sembra proprio di perdere tempo… forse è insicurezza, considerando che sto studiando per fare l’insegnante ma credo proprio di non esserne all’altezza. Ho paure e fobie a gogò… cerco aiuto da ogni parte, soprattutto cerco di guardarmi dentro ma non vedo niente!!!!
Confusa.,

Cara Alice,
dispiace leggere e sentire quanta tristezza e quanta confusione trasmettano le tue parole. Se scrivere e utilizzare questo spazio ti può servire a stare meglio o anche solo a dare un posto al tuo dolore, siamo lieti di poter accogliere la tua richiesta d’aiuto. Ciò che possiamo fare per te è offrirti degli spunti di riflessione che potrebbero aiutarti a individuare i punti nodali della tua storia e un possibile percorso da intraprendere per fare chiarezza in questo marasma di dolore, tristezza, confusione e insicurezza ecc.
Parli di attacchi di panico che, riprendendo le tue parole, "ti sono venuti fuori", un pò a mò di brufoli che arrivano così a ciel sereno, senza un apparente motivo. E’ importante considerare anche che qualsiasi sintomo, che siano attacchi di panico, depressione, ansia, fobie o paure eccessive, sono l’espressione di un disagio più profondo, negato o mascherato e che non abbiamo la voglia o il coraggio di andare a vedere. Il dolore, per manifestarsi, può prendere spunto da situazioni del reale, che diventano dei pretesti per aprire porte tenute chiuse da molto tempo e che quando si spalancano ci offrono scenari sconosciuti e difficili da esplorare da soli. I quesiti esistenziali che "ti straziavano il cuore e il cervello" sembrano proprio un modo per pensare a tutto e a niente allo stesso tempo, dormire per non pensare è il passo successivo per concretizzare il bisogno di allontanare, illusoriamente, quel dolore. Purtroppo però, nonostante i farmaci, i cambiamenti di vita, le vacanze o altro, quel dolore ritorna, sotto un’altra forma, con delle sembianze diverse, ma ritorna.
Forse è arrivato il momento, cara Alice, di farti aiutare a esplorare le profondità del tuo animo per conoscere gli aspetti in ombra che ti fanno soffrire, ma anche quelle parti di te che sono aspetti positivi e potenzialità che in questo momento sembri sottolvalutare o non vedere più. Un percorso di psicoterapia può essere un vero e proprio arricchimento per se stessi e per coloro che ci stanno vicino, ma è un privilegio riservato a quelli che ne apprezzano il valore. Forse dovresti pensarci seriamente e valutare questa possibilità.
Tanti auguri per tutto, scrivici se vuoi, per farci sapere come stai, anche solo per dare un posto al tuo dolore.,Alice,15-01-2009,Disagio emotivo e/o psicologico,attacchi di panico